libro


 

 

AA. VV.

LIBERTÉ CHÉRIE
UNA LOGGIA MASSONICA
NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO
DI ESTERWEGEN (1943-1944)

 

Traduzioni di Claudio Masini

 

COLLANA: Storiografia Massonica

 

F.to 15x22,5, pp. 170, Euro 15,00
(Ed. 03/2016) Cod. ISBN 978-88-99376-44-4

 

IL TESTO

 

Germania (1943-1944). Campo di concentramento di Esterwegen in regime di Notte e Nebbia. Un luogo ed un momento assolutamente infernali, dove non c’è barlume di luce né via d’uscita, dove i deportati devono essere dimenticati “nella notte e nella nebbia”, come recita il Decreto Tedesco che sancisce il loro destino. Ma proprio là, dove l’infinito si confonde con l’estensione dei campi paludosi e la natura tutt’intorno sembra morta, nella baracca n°6 del campo sorge una Loggia Massonica cui è dato il nome Liberté Chérie, desunto dai versi del Canto delle Paludi, canto di lavoro dei prigionieri. Un’incredibile esperienza di spirito massonico, che per quei Fratelli fondatori costituì una coerente iniziativa in uno con il dovere di essere Massoni: infatti per questo rifiuteranno di essere considerati eroi. Alcuni detenuti superstiti, testimoni profani di quella vicenda, varcheranno la porta di Templi Massonici dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la consapevolezza di sapere che cosa vi avrebbero trovato all’interno e di volerne vivere l’esperienza diretta come suggerito da quel luminoso esempio in prigionia. Oltre ai documenti sulla storia della Loggia Liberté Chérie, è qui presentata la testimonianza del belga Franz Bridoux, classe 1924, l’unico sopravvissuto Massone ancora in vita: non solo un dovere di memoria, in quanto quella Loggia è un simbolo di Libertà, di speranza e di sfida ad ogni dittatura, che si riverbera nel nostro presente XXI secolo, ove esistono altre Esterwegen nel mondo, la cui presenza non ci consente di abbassare la guardia mai. Una storia da conoscere perché questi Fratelli ci hanno lasciato una prova di enorme coraggio, di difesa del diritto di esistere, perché ci insegnano che la Massoneria è opera ed azione concreta, malgrado le privazioni, le sofferenze e le torture da loro subite. Perché, come recita il Canto delle Paludi:

 

Ma un giorno nella nostra vita

la Primavera rifiorirà

Libertà, Libertà cara,

io dirò: tu sei in me.

 

Il loro Lavoro è stato per il Bene ed il Progresso dell’Umanità: a loro va la nostra riconoscenza.

 

I diritti d’autore del presente libro sono devoluti agli Asili Notturni di Torino.