Nicoletta
Fazio conosce bene lo statuto del canto lirico e, nel contempo, le insidie
costituite dall’assumere la difficile ‘misura’ breve e incisiva (...). Nel
corso dei quarantadue testi si dispiegano accenti e motivi, immagini di
interni e paesaggi naturali che rimandano ai vertici della lirica italiana
novecentesca. Il metro libero e, in particolare, il tono medio-familiare,
coagulandosi nella sequenza del verso e vivificando mediante una vibrazione
segreta le immagini, contribuiscono a erigere quella personale barriera che
si contrappone al ‘rumore di ogni giorno’, all’opacità dei muri e delle
porte. (...) Il sentimento della perdita e la condizione di solitudine sono
coniugati sul motivo ricorrente della distanza-lontananza, perdita-assenza,
partenza-abbandono e pervadono di pathos anche le soste più quiete
di questo andare per canto. Alla fine, però, basta un semplice accento, un
suono di appartenenza e l’impossibile accade: il verso, fermato sulla
pagina, comincia a generare consolazione, a restituire la grazia e l’innocenza
perdute, come quando a volte, dopo un lungo peregrinare, trascorso l’esilio,
cessate le ostilità, appare fulgente e rassicurante, in fondo al vicolo del
ricordo, l’immensità del mare. Allora la ragione e la passione inducono la
scrittura a misurare il tempo e lo spazio, a confrontarsi con la realtà oscura,
insondabile dell’esistenza. La nostra poetessa spinge lo sguardo dentro gli
angoli nascosti di una geografia tutta sua, in un mondo di case, finestre,
cortili, vicoli e stazioni celati al ‘carteggio della mente’ e alla fine
riesce a trasformare la consueta percezione del mondo, restituendo al gesto
della mano, al tremito delle labbra la facoltà di lacerare ogni velo di
lutto, di trasformare il dolore in gioia e speranza.”
(dalla Prefazione di Rolando D’Alonzo)
NICOLETTA FAZIO è laureata in Lettere Classiche
all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Giornalista
pubblicista, si dedica da sempre con passione alla scrittura sul versante
della narrativa, della poesia, della saggistica e del giornalismo. Insieme
a sua sorella Giuseppina, ha creato nel settembre del 2016 Scribo, agenzia
di scrittura, servizi editoriali e ufficio stampa. Ha pubblicato due
raccolte poetiche, Pensieri
(Antonio Facchin Editore, Roma 2002) e Il
tuo nome è un’isola (Book, Ro Ferrarese 2011), la sua tesi di laurea, Il tema del lago in alcune
importanti opere della letteratura occidentale (L’Autore Libri, Firenze
2014) e una breve storia fantasy, Operazione
White Christmas. Racconto magico di Natale (Amazon, 2023). Ha curato,
insieme a sua sorella, le antologie di racconti di autori vari Il tempo, gli uomini, le cose (2019)
e La vita tra le righe (2022),
entrambe edite dalla casa editrice Il Viandante. Dal 1995 ad oggi ha
ottenuto vari riconoscimenti in diversi concorsi letterari nazionali e internazionali,
sia per la poesia che per la narrativa, tra cui: “Artepoesia” di
Montepulciano. “Eraldo Miscia – Città di Lanciano”, “Giovanni Gronchi” di
Pontedera, “Città di Livorno”, “Città di Sortino”, “Giovanni Cianci” di
Fiumara, “Alessio Di Giovanni” di Raffadali, “Memorial Benedetta Pendini”
di Padova, “Civitaquana”, “Parco Majella” di Abbateggio, “Parco Alpi
Apuane” di Massa, “Angelo Manuali”, “Mediterranea” di Marina di Ragusa, e
molti altri. È tra i venticinque autori vincitori della XIII edizione del
Premio Letterario “Racconti nella Rete” di Lucca con il suo racconto “Ave Maria”, che è stato inserito
nell’antologia 2014 del Premio, edita dalla casa editrice Nottetempo (con
la prefazione della giornalista Chiara Lico). Una sua poesia tratta dal
volume Il tuo nome è un’isola è
stata letta alla fine della puntata del 7 aprile 2011 del programma Zapping
di Radio Rai, a cura di Aldo Forbice. È segretario del Premio Letterario
Internazionale “Scribo” per racconti inediti, organizzato dalla sua agenzia,
giunto quest’anno alla quinta edizione.
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