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MARIA NIVEA ZAGARELLA

 

VOCALANZÌCULA

Prefazione di Salvatore Borzì

COLLANA: La Ricerca Poetica
F.to 15x21, pp. 96, Euro 10,00
(Ed. 03/2025) Cod. ISBN 978-88-5501-271-3

 

IL TESTO E L’AUTRICE

  Non capita spesso al giorno d’oggi d’imbattersi in un canzoniere interamente scritto in dialetto siciliano, anzi, per meglio dire, in lingua siciliana. Una lingua nel corso dei secoli lentamente formatasi con l’apporto di ciascuna di quelle di tutti i popoli che hanno abitato la nostra isola, e che, per questo, si fa memoria, identità, strumento imprescindibile per capire la nostra ‘sicilitudine’, per usare un termine caro a Sciascia, e capirsi. Una lingua che le nuove generazioni non di rado rifiutano perché non la ritengono adatta ad esprimere in maniera adeguata il proprio pensiero (...) A rivelarne l’infondatezza basta la lettura dei poeti che (...) in lingua siciliana hanno dato voce al sentire del cuore, dimostrando di quanta profondità semantica essa è capace, a quanta musicalità e armonia sa elevarsi, lontane da ogni complesso di inferiorità davanti all’idioma nazionale, senza in nulla sfigurare, senza nulla invidiare. Tutti caratteri che ritroviamo intatti anche nelle liriche di questo piccolo canzoniere di Maria Nivea Zagarella, dal misterioso titolo: Vocalanzìcula, che significa “altalena”, metafora per la poetessa dell’esistenza, dondolante fra vita e morte, tutta immersa com’è in un vortice di precarietà, che poco spazio lascia a momenti di felicità, fugaci anch’essi (...) Ma non si tratta, di una visione desolante della vita, la poesia sa andare ben oltre la cruda e crudele realtà. Essa è solo un pretesto per inchiodare l’uomo alle sue responsabilità, non per rinfacciargli le sue colpe, ma per scuotergli il cuore (...) Suo compito è quello di additare una via alternativa, di certo più impegnativa e carica di fatica, ma una via sempre possibile. (...) All’uomo la scelta.”

                                                                                               (dalla Prefazione di Salvatore Borzì)

 

  MARIA NIVEA ZAGARELLA, nata a Francofonte (SR) nel 1946, laureata in lettere classiche all’Università La Sapienza di Roma, è stata ordinaria di italiano e latino al Liceo classico Gorgia di Lentini (SR), dove ha insegnato dal 1969 al 2004. Ha pubblicato in lingua: Assiomi 81 (poesie, 1981); Sequenza (dramma sacro, 1988); Variazioni (poesie, 1989); La farfalla e il mare (poesie, 1992); Jacopo notaro e il laicismo fridericiano (saggio, 1994); La lanterna magica (racconti, 2007); Oltre l’isola (saggi, 2007); Dove volano i gabbiani (poesie, 2010); Sussurri (fuori giro) del tramonto (poesie, 2013); Elzeviri (articoli, 2014); Tra rigore e passione - Interventi di critica militante (elzeviri, 2018); Eredità (poesie, 2019); Il tesoro di Rosanna e Francesco (racconto illustrato per ragazzi, 2019); Azzurra (poesie, 2022); Nuove pagine di critica militante (articoli, 2022); Parole senza fretta (poesie, 2023); Il cammino imperfetto (poesie, 2025). In dialetto siciliano: Mbò Larimbò (sacra rappresentazione bilingue, 1996); Scacciapinzeri (poesie, 1999); AA.VV. Chiana e Biveri (poesie, 2002); Memoria e Strammarii (poesie, 2005); U rologgiu re nichi (poesie, 2010); Forajocu a la cuddata (poesie, 2013); La puisia di Maria Nivea Zagarella/ The Poetry of Maria Nivea Zagarella - A trilingual anthology (Sicilian/Italian/English) translated into English by Gaetano Cipolla, New York, 2017; Scacciapinzeri (in spagnolo), traducción, introducción y notas de Jorge Strano, UNR Editora, Editorial de la Universitad Nacional de Rosario (Argentina), 2018; Ncuntràiu lu mari (poesie, 2019); Sicilia matri (poesie, 2022); Suspira gancitani, traduzione in lingua siciliana di Suspiros gangitanos di Delia J. Ballistreri, Rosario (Argentina), 2023. Numerosi gli articoli e i saggi critici scritti dal 2002 al 2023 sparsi su vari periodici, anche online. Dal 2006 collabora con la pagina culturale de La Sicilia di Catania. Il dramma sacro Sequenza è stato rappresentato nel 1987 e nel 1988 in scuole e circoli culturali delle province di Siracusa e Ragusa, e radiodiffuso dalla rubrica culturale di RaiDue RadioCampus nel 1989.