Questo libro illustra la fede mazdea,
recata al mondo dal profeta Zarathushtra nel secondo millennio a.C., in
termini universalisti. Di essa, in un fitto e fluido dialogo con
Alberto C. Ambesi, l’autore esplora ogni risvolto (la visione di Dio e del
mondo celeste, le idee sull’aldilà e sul destino del cosmo, i codici
morali, i significati profondi e la forza evocativa del culto, gli sviluppi
storici), in un’ottica comparativa che si estende a tutti gli orizzonti
spirituali. In particolare, emerge il rapporto tra la missione di
Zarathushtra e quella del Cristo. Quella che Moramarco, sollecitato da uno
stimato cultore di “vie della Luce” qual è Ambesi, ci fa conoscere in
queste pagine, è una fede che ha le radici nell’infinità del Cielo
spirituale e si proietta nell’imminenza dell’incontro sacro: la
stessa fede che guidò i Magi a Betlemme.
MICHELE MORAMARCO (1953), saggista e
autore musicale, ha curato la Nuova Enciclopedia Massonica (Bastogi,
1997), indicata da vari recensori come la più organica “summa” sul tema. Ha
trattato questioni religiose in vari saggi, tra i quali La celeste
dottrina noachita (1994), Il Mazdeismo universale. Un approccio
esoterico alla dottrina di Zarathushtra (2010) e I Magi Eterni, da
Zarathushtra a Gesù, scritto con G. Moramarco (2013). In ambito
narrativo ha scritto Diario californiano e Torbida dea (1981
e 2007). Autore di Masonic Ritual Rhapsody, colonna sonora per i
lavori di Loggia, compone canzoni e pop suites, finora raccolte in
cinque cd, l'ultimo dei quali uscito nel 2017. Si è occupato di storia
dello spettacolo in due libri: I mitici Gufi (2001) sul celebre
gruppo di cabaret degli anni ’60 e Massoneria e mondo dello spettacolo (2024).
E' stato membro della giuria del premio De André nelle edizioni 2017-2021.
Specializzato in psicoterapie autogene e brevi, si è occupato di peak
experiences, sinestesia e tanatologia.
|