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ALLA RICERCA COLLANA: La
Ricerca Poetica |
IL TESTO E L’AUTRICE Poesia
snella, fresca, avvincente quella di Emma Mazzuca, che con il suo verso
espanso, armonico e rotondo, riesce a coprire tutti gli spazi dell’umano
esistere. La sua espressione ontologica è alla ricerca continua del termine,
della parola, del sintagma per dire quello che dentro esulta. Alla ricerca delle parole definitive,
il titolo della silloge che, con il suo percorso epigrammatico rovescia sul
foglio ogni battito cardiaco che dentro le suona (…) Molti sono gli input che
denotano l’amore e il fatto di esserci. Una poesia ampia abbondante la sua
che spesso si identifica con la voce prosastica, si può dire senza dubbio che
il suo poema è di positura estesa, dove il verso si amplifica e si nutre di
stimoli interiori. Questa è la sua poesia, il suo fremito ontologico, dove
sono contenuti gli abbrivi dell’animo della Nostra. (…) La creatività della
Mazzuca si estende come un campo di grano biondeggiante (…) Tanti motivi
personali che danno forza e ardore alla abundantia creativa della scrittrice.
La parola corre fluente in preda ad un animo vòlto a concretizzare le
emozioni e i palpiti che dentro fremono. L’accostamento delle parole in
iuncturae significanti offre l’idea della sua forza immaginifica. Tutto si fa
limpido e chiaro, e quello che appare è la necessità di sfogare i patemi che
dentro urgono. Il verso ampio e articolato, più vicino ad uno stile prosaico
che tradizionale di sinestesie endecasillabi, rivela un mondo interiore
complesso (…) quello che emerge è proprio la novità della composizione, una
nuova stesura morfosintattica, un nuovo modo di fare poesia, dell’aspetto
scrittura[1]le, del suo sintagma e
del suo patema, frutto di una ricerca attenta e puntigliosa della parola. (…)
Una abbondanza di materiale creativo che denota ampiezza e profondità di
intenti, di emozioni e riflessioni sulla vita e il suo dilemma. Un vero
viaggio, un nostos, che si sviluppa su mari infiniti pieni di trabucchi e
scogli, su cui l’imbarcazione può cozzare lasciando alla deriva tavole
sperse; ma la Nostra non dispera, ne prende una scampata e si dirige verso
l’isola dei sogni. A volte un vento
gelido ti sfiora il viso,/ ti attanaglia il cuore e tu non vorresti altro
che/ una luce stupefatta/ ti sorprenda, sciogliendo ogni ombra/ di freddo e
di dolore, questo silenzio che consuma/ la parola. (dalla
Prefazione di Nazario Pardini) EMMA
MAZZUCA, originaria di Cosenza, risiede a Latina. Terminata l’attività
lavorativa svolta in Confindustria, decide di concretizzare la sua grande
passione per la scrittura, sensibilmente orientata verso la poesia e nutrita
fin dalla giovane età. In breve tempo ottiene lodevoli consensi; vince
prestigiosi concorsi e in numerosi altri si classifica nelle prime posizioni. |