“Nostra
maggior Musa” è il titolo onorifico che Durante attribuisce al poeta
Virgilio, sua immaginaria guida nell’Oltretomba, ma noi Italiani dobbiamo
riferire queste parole a Dante stesso che, alla fine ormai della sua
difficilissima esistenza, destinata a concludersi a soli cinquantasei anni,
riceve finalmente il riconoscimento delle sue eccelse capacità; tutti lo
stimano, altri poeti gli scrivono colmi di rispetto; uno solo fra essi è
ostile e critico verso Dante: Cecco d’Ascoli, che finirà bruciato sul rogo.
Intanto, accoglie il Poeta l’ultimo suo rifugio, la Ravenna di Guido Da
Polenta, un ambiente molto più tranquillo della corte di Cangrande Della
Scala a Verona, troppo mondana, festaiola e frivola. Anche la famiglia
Alighieri si è ricomposta attorno a Dante: i figli lo hanno raggiunto
nell’esilio, mentre l’insopportabile Gemma è rimasta a Fiorenza, non
rimpianta da nessuno dei suoi familiari. Guido Da Polenta incarica il Poeta
di una ambasceria a Venezia e Dante ritorna da essa mortalmente ammalato di
malaria (lo stesso morbo per cui perì il suo diletto amico, Guido
Cavalcanti). La corona d’alloro, che mai era stata conferita al Poeta da
vivo, vie[1]ne
deposta sul suo feretro dal Sire di Ravenna, parente di Francesca da
Rimini: un funerale solenne è il tardivo riconoscimento per colui che fu
definito “d’ogni senno pregiato, che in corpo d’uom si potesse trovare”.
SILVANA
(nome d’arte Sissi) BEDODI (1956) è una studiosa e scrittrice di romanzi e
saggi storici, ambientati soprattutto nel Medioevo, nel Rinascimento e
nell’Età Classica. Tre di essi sono stati pubblicati da Besa, Salentobooks,
tre da BastogiLibri e uno da Vertigo. Sempre per BastogiLibri, ha
pubblicato la prima e la seconda parte della trilogia Durante di Alighiero. Ha ottenuto alcuni riconoscimenti in
concorsi letterari, come il recente secondo premio per la saggistica al
concorso “Giuseppe Antonio Borgese” dell’Accademia Internazionale Il
Convivio di Catania. L’autrice conosce interamente a memoria la Divina
Commedia, che ha recitato in varie conferenze e trasmissioni televisive; la
sua vita è dedicata completamente allo studio ed alla ricerca storica,
nella sua grande casa-biblioteca di Cuneo, colma di libri. Le sue opere
sono romanzi storici, saggi storico-letterari, poesie in rima e novelle:
insomma, la tipica produzione di una attempata signora, laureata in
Letteratura Greca. Terminata la ventinovesima opera, si dedica ora alla trilogia
Estense: le vite di Boiardo, Ariosto e Tasso, collegate con le vicende
della Casa d’Este, e la vita della duchessa eretica Renata di Francia, moglie
di Ercole II d’Este e parente della grande letterata Margherita d’Angoulème.
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