libro


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SEBASTIANO VENTRESCA

 

LE REMOTE RADICI


 

F.to 15x21, pp. 184, Euro 16,00
(Ed. 01/2021) Cod. ISBN 978-88-5501-100-6

 

IL TESTO E L’AUTORE

  Sulla base delle tracce lasciate dall’uomo sulla terra, si è potuto stabilire che la sua presenza ha avuto due periodi distinti: quello remoto e nebuloso della preistoria e quello documentato della storia. Una vera e propria epopea dell’umanità, è il caso di dire, con i momenti lieti della vita serena, e quelli dolorosi delle pandemie e degli sconvolgimenti climatici, che hanno provocato la scomparsa di intere popolazioni e la fine di grandi e illuminate civiltà. Ripercorrere il cammino di questa epopea è sempre affascinante, ma rifare quello dei propri antenati, più o meno lontani, è esaltante. In questo caso, l’Autore ha svolto un lavoro di ricerca non più di natura culturale, bensì affettiva e strettamente personale, teso a scoprire non il passato in genere, bensì il proprio passato, depositario delle proprie radici.

 

  SEBASTIANO VENTRESCA è nato a Torre dei Nolfi e risiede a L’Aquila. Autodidatta, ha prestato servizio dapprima come insegnante, poi come impiegato, presso l’Ispettorato scolastico e il Provveditorato agli Studi di L’Aquila. Ha pubblicato le seguenti opere: Dissonanze (liriche, 1965); Costruzioni (romanzo d’amore, 1969); Zizzerlino il cococciaro e Il segreto dello scantinato (romanzi per ragazzi); Gli abitatori della vasta pianura (romanzo di fantascienza, 1981); Quando Afrodite (poesie d’amore, 1982); Approdi (liriche, 1988); Ivan il rosso (poesie civili, 1990); Sedimentazioni (racconti sugli usi e costumi e sulle credenze popolari abruzzesi, 2000); Tempo di passione (poesie religiose, 2006); Una vacanza indimenticabile. Ha collaborato ai seguenti periodici: “La Vallisa”, Bari; “Rivista Abruzzese”, Lanciano; “Oggi e Domani”, Pescara; “Ju Zirè”, L’Aquila; “Il Corriere di Roma”; “Sardegna Magazine New”, Cagliari. Alcuni suoi libri di prosa sono stati adottati nelle scuole medie, come testi di narrativa. In qualità di appassionato di archeologia, ha scoperto una stazione del Paleolitico, una necropoli italica e un insediamento romano del periodo imperiale.