Tra i giudici, nel bene e nel male, c’è di tutto: non mancano quindi
i disturbati sentimentali. Tra questi c’è chi predica l’utilità del
matrimonio multiplo o chi si fidanza con una prostituta. O chi nasconde
all’interno di una sentenza un pensiero d’amore per un’avvenente
avvocatessa. Non può che essere un vulnerato sentimentale quel giudice che,
al ristorante, si è spogliato rimanendo con una T-shirt su cui aveva
scritto in versi una dichiarazione d’amore alla donna che era lì con lui:
“Dovresti avere capito/ che tra noi ormai/ è tutto infinito”. Un libro di
racconti (ispirati da vicende reali) che dimostra come i magistrati non
sono solo quei sussiegosi personaggi che appaiono sui media. Come tutti,
anche loro hanno scheletri (sentimentali) nell’armadio. Tranne - dice lui -
l’autore (un giudice). Che non ha scheletri nell’armadio solo perché non ha
l’armadio.
ANGELO MARTINELLI è un magistrato ordinario, attualmente giudice
presso la Corte di appello di Roma. Ha pubblicato, sempre per la
BastogiLibri, diversi romanzi: Le
indagini del giudice Angeli, Il colore verde dello zero, La cattiva
signorina, Esclusivamente distinti, Mi chiamavano signor giudice, Sempre
sia lodato, Mi saluti la sua signora, Quanto me ne vuoi tu e Chiudi gli occhi che mi vedi meglio.
In copertina: “Stella” (fotografia di
Alessandro Firmalli).
.
|