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MARIA RITA MAGNANTE

 

IL GIOCO DEGLI SCACCHI

Prefazione di Liliana Biondi

 

COLLANA: La Ricerca Poetica

F.to 15x21, pp. 48, Euro 10,00
(Ed. 04/2019) Cod. ISBN 978-88-5501-021-4

 

IL TESTO E L’AUTRICE

  Dopo la delicata e intensa silloge La via delle rose, edita diversi anni or sono sempre presso la Bastogi, Maria Rita Magnante torna ad intessere i fili dell’arte poetica con Il gioco degli scacchi.

I frammenti dei versi di Louis Aragon, posti in esergo alla silloge, rispecchiano in buona parte il motivo dominante del testo: l’amore, potenza divina ed enigmatica, che nella sua eterna precarietà è principio e fine dell’esi-stenza medesima. Ma se l’intera poesia del poeta francese è intessuta di ansia amorosa verso la propria moglie, qui la poetessa si pone, essa stessa, come donna, in atto di attesa, direi di conquista, nei confronti dell’amore, con determinatezza («Io ti stanerò… Io ti troverò… Io ti amerò…», Aironi rosa) e con tutte le fragilità e le sottigliezze che la conquista medesima comporta. Il titolo della silloge, Il gioco degli scacchi, ha valore simbolico, non essendovi, nel testo, nessun riferimento diretto ad esso. Tuttavia, proprio come per il gioco degli scacchi, qui, l’amore non è inteso come passatempo, ma è terreno di più alto confronto: «Amo l’amore/ presente/ che curva/ il tempo  nella spirale/ eterna dell’uguale» (Amo l’amore), scrive la poetessa. La letteratura sul gioco degli scacchi, d’altronde, parimenti a quanto accade per quella sull’amore, è sterminata, segno della complessità di entrambi: simboli strategici per l’arte e per la cultura, per battaglie e guerre reali e figurate. E se per entrambi, le regole si possono apprendere pur nelle loro infinite combinazioni che richiedono mosse giuste in tempi giusti, la passione, per tutti e due, ha un universo mentale e sentimentale sconfinato, essendo, essi, essen-za e metafora dell’esistenza.

                                                                                        (dalla Prefazione di Liliana Biondi)

 

  MARIA RITA MAGNANTE è nata a Cremona e risiede a L’Aquila. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è stata docente di lingua e civiltà tedesca e francese nelle scuole secondarie superiori. Ha frequentato con soddisfazione il Corso Biennale di Psicologia sistemico-relazionale dell’Accademia di Psicoterapia della Famiglia del Prof. Maurizio Andolfi sita a Roma, corso patrocinato dall’Istituto Superiore di Studi e Ricerche Sociali dell’Aquila. È laureanda in Lettere e Filosofia all’Università dell’Aquila. Nel 2002 con Bastogi Editrice ha pubblicato la sua prima silloge La via delle rose. Le sue poesie hanno ricevuto numerosi premi e sono pubblicate su varie antologie. Recentemente è stata premiata a Roma per la sua poesia inedita “A Baudelaire” nell’ambito del Premio Letterario Il Poeta Ebbro 2018, promosso e ideato dalla poetessa Anna Manna.