In questa storia d’amore scritta nel
vento, può succedere che il sonno del discepolo sia tale da costringere il
maestro a rompergli i denti. A volte deve essere usata la sofferenza, per
smontare le supposte sicurezze, col fine di far ricordare all’uomo/donna
qualcosa che è stato dimenticato, ma che non può andar perduto. Lo spirito
si muove con soffio impercettibile e l’anima avverte la sensazione forte di
qualcosa che è andato smarrito, un qualcosa che anteriormente era stato
acquisito, ma poi dimenticato col nascere. L’evoluzione richiama
partecipazione consapevole e riguarda tutte le creature, in ogni loro
forma. Riflettere su certe “storie”, come quella del figliol prodigo,
potrebbe essere un buon inizio, per ricordare quello che non si dovrebbe
scordare, per non finire sull’orlo dell’abisso, espresso dal non sapere più
di cosa si stia parlando. Riconquistare la propria Anima, consapevolmente:
questo è oggi un imperativo irrinunciabile. Il fatto è che non ci
ricordiamo più della regalità propria della condizione umana.
All’uomo è stata tolta dignità e sostanza,
immagine e fierezza; soprattutto è stata inibita la capacità di produrre
consapevolmente Amore. Se sì, da chi? E perché?
FRANCO NAPOLETANO è nato ad Arezzo nel
1950. Ha compiuto studi letterari e storico-politici presso la Facoltà di
Scienze Politiche “Cesare Alfieri” a Firenze. Attualmente in pensione, vive
a Villa San Pietro (CA). Ha pubblicato La
ballata di Andrea (1999), centrato sulla ricerca giovanile italiana fra
gli anni 1970/75; La leggenda della centuria
d’oro (2009), ambientato nel Regno della Fantasia; Il Portatore del Fuoco (2010), uno scritto col quale si mostra
che il caso, inteso come fatalità imprevedibile, non esiste; Capacità d’Amore (2012), un testo
che disamina i tempi attuali. In quel tempo parlava male di tutto e di
tutti. Solo per Gesù e Francesco d’Assisi ha sempre provato un senso di
amore e amicizia senza confine. Quel mistero, per lui, allora era
incomprensibile. La cerca cominciò a prendere una direzione improvvisa e
decisa con la lettura de Il Mattino
dei Maghi di Pauwels e Berger e de Il
Signore degli Anelli di Tolkien.
E il cercatore alla fine trova, perché è
la Vita che lo cerca.
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