L’autrice si è impegnata in questo saggio a
far emergere i più svariati aspetti del binomio vino-libretti d’opera, dai
brindisi più famosi (“Libiam ne’ lieti calici”) a quelli meno conosciuti e
più originali, come il pio brindisi ai defunti in Amleto di Faccio o il
brindisi alla mannaia in Maria Tudor di Gomes. Non mancano gli “evviva” a
Bacco, dio del vino e gli elogi a questa bevanda per le sue proprietà.
Scriveva Giacomo Leopardi nel 1820 “Il vino è il più certo e, senza
paragone, il più efficace consolatore. Ma il vino è anche strumento di
seduzione…” Nell’ultimo capitolo, più breve, troviamo la lista dei vini,
che hanno ispirato i librettisti. Le opere proposte sono un centinaio L’Ulisse errante del 1644 è la più
lontana, mentre quella più vicina a noi è Il gatto con gli stivali del 2017.
FRANCA
OLIVO FUSCO vive a Trieste, dove è nata nel 1946. Dal 1998 al 2012 è stata
Docente di “Poesia italiana e straniera dal 1800 a oggi” all’Università
delle LiberEtà. Dal 1999 tiene conferenze-recital su “Poeti e poesia dalle
origini ai nostri giorni”. Esordisce nel 1998 con la raccolta di poesia
Ascolto interiore, seguita da Ho cucito parole (2001), Tre donne (2002), Di
tanto in tanto (2005), I tre nomi della vita (2014). Nel 2004 ha esordito
nella saggistica con Cinema&Poesia, cui seguiranno Va, pensiero (2007),
Nessun maggior dolore - Le fonti poetiche nei libretti d’opera (2008), Arie
d’opera al cinema (2011), Arie d’opera al cinema 2 (2013), Affinità
poetiche - Questo verso l’ho già letto (2016). Del 2009 è il libro di
narrativa Più fiele che miele. Del 2017 è la monografia sulla poetessa
triestina Ketty Daneo -Poesie scelte (1950-1992). É presente nel Dizionario
biobibliografico dei poeti e dei narratori italiani dal secondo Novecento
ad oggi (Bastogi Editrice Italiana, 2010) e nel Dizionario degli autori di
Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia (Hammerle Editori,
2014).
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