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DALLA
MONARCHIA ALLA
REPUBBLICA (1944-1948) A cura di Aldo A. Mola
F.to 17x24, pp. 288, Euro 18,00 |
IL TESTO Il volume ripercorre la
transizione dalla monarchia alla repubblica in Italia attraverso
l’osservatorio, molto interessato e influente, degli Stati Uniti d’America e
quello, prima inesplorato, degli ambasciatori dei Paesi scandinavi. Esso
approfondisce le radici remote e recenti del pronunciamento molto diverso del
Paese (il Centro-Nord prevalentemente repubblicano; il Mezzogiorno
monarchico), l’atteggiamento delle Forze Armate, sciolte dal giuramento di
fedeltà al Re ma non da quello alla Patria, e il ruolo svolto all’Assemblea
Costituente da gruppi minoritari e oggettivamente emarginati, come liberali e
monarchici. Gli autori inquadrano il
cambio istituzionale in una visione di lungo periodo. In casi emblematici la
repubblica innovò istituti della monarchia. Esemplare è il passaggio dal
Ministero della Real Casa al Segretariato Generale della Presidenza. A quanto noto
sull’orientamento dei partiti il volume aggiunge l’esame documentato delle
scelte compiute da un Ordine tradizionale, quale la massoneria, all’affannosa
ricerca di una nuova collocazione internazionale e interna. Sul referendum gravarono
non solo le interferenze straniere “di sistema” ma soprattutto le clausole
punitive del Trattato di pace, notificato solo all’indomani del voto. Il
governo di CLN si illuse invano (e illuse gli elettori) che l’opzione
repubblicana avrebbe valorizzato il concorso dell’Italia alla lotta di
liberazione e propiziato condizioni meno inique e vessatorie. Il Trattato
pesò poi sull’Assemblea Costituente, nel cui corso, sulla scorta
dell’esperienza storica nazionale, già venne fatta netta distinzione tra
diritto di asilo dei rifugiati politici e migrazione per lavoro.
Aldo A. Mola
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