Una
raccolta di leggende “nere” non può partire che dal diavolo per ritornare a
lui, il principe delle tenebre, per definizione antica ed usuale.
Dall’egiziano Set, dio del buio e della notte, al persiano, tenebroso
Ahriman, nato da un dubbio del dio della luce, ai nostrani e casalinghi
diavoli, il nero si addice al demonio e alle sue operazioni (almeno quanto
il rosso, altro colore diabolico). Tanto che, dovendo estrarre dal corpo
delle leggende italiane il presente repertorio “nero”, s’è adottato il
criterio di riprodurre quelle leggende, in cui sia accertata o riconoscibile
la presenza del grande nemico, reale o simbolica, diretta o indiretta,
esplicita o implicita: sia ch’egli tenga il campo con attributi personali e
realistici, sia che si celi dietro il velo del prodigio o del sortilegio,
sia che suggerisca o tenti d’indurre negli uomini atti di magia, di sangue,
di ribellione. Le leggende “nere” sono le leggende del diavolo e delle sue infinite
trasformazioni: uomo, bestia, spirito, voce della coscienza: è sempre lui,
il gran bugiardo, il tentatore, il sofista, il trasformista. Vincitore o
vinto, gabbato o truffatore, il diavolo delle leggende vive tra gli uomini
e con gli uomini, per la loro dannazione.
Giornalista professionista, regista documentarista e scrittore, VITTORIO DI GIACOMO è
membro della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al
Pantheon. Laureato in letteratura italiana moderna, ha iniziato e
proseguito la sua attività professionale alla RAI, svolgendovi nel tempo
mansioni di realizzatore e conduttore di programmi culturali e d’attualità.
A partire dal 1970 ha firmato la regia e il testo di più di cento
documentari cinematografici di soggetto artistico. Per la Bastogi libri ha
pubblicato il saggio Roma dei misteri (2015).
Laureata in lettere e filosofia presso l’università degli Studi di
Roma la Sapienza, MARA PACELLA,
esordisce come programmista regista alternando la sua attività tra la RAI e
il settore privato nel campo degli audiovisivi. Si è specializzata
nell’immaginario d’arte con un’attenzione dedicata in particolare alle arti
figurative lette e interpretate attraverso il cinema.
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