Dopo l'8 settembre 1943 Gian Gaetano Cabella divenne
uno dei giornalisti più noti o famigerati del fascismo repubblicano, Mario
Piazzesi fu chiamato a ricoprire l’importante ruolo di Capo provincia a
Lucca, Piacenza, Alessandria. Mentre attorno tutto rovinava, entrambi
cercarono la rivincita delle pregresse delusioni. Lottatori strenui e
irriducibili, nella cupa disperazione dell'ultimo fascismo si distinsero
per fanatismo, mutuato dallo squadrismo di venti anni prima che li aveva
visti protagonisti. Attori secondari della tragedia del conflitto mondiale,
Cabella e Piazzesi agitarono l’uno la penna, l’altro la spada, avvinti e
alla fine soffocati dalla medesima catena ideologica.
DONATO D’URSO,
saggista,
autore di importanti studi e ricerche storiche sul Risorgimento e
sull'Italia postunitaria, con particolare riferimento alla politica interna
e all'amministrazione pubblica. Tra i lavori più
apprezzati quelli prosopografici sui prefetti e sull'organizzazione degli
apparati di sicurezza. Ha collaborato al Dizionario biografico dei Consiglieri di Stato e al Dizionario biografico dei giuristi
italiani. Relatore in convegni e seminari di studio, ha ricevuto il
“Premio della cultura” della Presidenza del Consiglio. Per Bastogilibri ha
pubblicato: Enzo Giacchero pioniere dell'europeismo (2013) e Quando la pietà era morta (2015).
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