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MATTEOTTI
SENZA AUREOLA IL DELITTO Prefazione di Aldo A. Mola COLLANA: De Monàrchia F.to 17x24, pp. 726, Euro 30,00 |
IL TESTO E L’AUTORE Tiozzo separa nettamente la
ricostruzione del crimine dalle interpretazioni che ne furono e ne vengono
date. Le diverse “ragioni” che avrebbero armato la mano degli assassini
reggono se fosse provato al di là di ogni dubbio che essi uccisero perché
l’avevano progettato e dovevano farlo. La questione è tutta lì. Qui
viene riesaminata in un’opera necessariamente imponente. L’Autore ci ricorda
che omicidio preterintenzionale e/o volontario non significa premeditato.
Eppure quest’ultima fu e rimase l’interpretazione corrente del “delitto
Matteotti”, con ripercussioni politiche e culturali devastanti per l’Italia.
Purtroppo, mentre il corso della storia procede a segmenti sconnessi, tanti
“storici” lo riducono a una linea continuativa, adattata ai loro schemi
ideologici e propagandistici. Non è il caso di Tiozzo, che fa finalmente luce
sul crimine più sciagurato e sfruttato del Novecento, un secolo fitto di
delitti misteriosi, in gran parte inspiegati. ENRICO TIOZZO (Roma, 1945),
allievo di Rosario Romeo, è professore di Letteratura italiana all’Università
di Göteborg in Svezia. Autore di numerosi studi sulla letteratura di
“consumo” del primo Novecento, sui criteri critici di selezione del premio
Nobel per la letteratura e sulla storia d’Italia nel Ventennio fascista, tra
le sue opere figurano La giacca di Matteotti e
il processo Pallavicini (Aracne, 2005), Guido
da Verona romanziere (Aracne, 2009), La
pubblicistica italiana e la censura fascista (Aracne,
2011), Il Nobel svelato (Nino
Aragno Editore, 2013), Matteotti senza aureola.
Vol. 1: Il politico (Aracne, 2015).
Nel 2010 ha ricevuto il premio Carducci per la saggistica per lo studio La
letteratura italiana e il premio Nobel (Olschki,
2009). Nel 2003 e nel 2011, per i suoi lavori, è stato premiato
dall’Accademia di Svezia. Collabora al “Messaggero” e a “Storia in Rete”. EVENTI RECENSIONI
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