IL TESTO E L’AUTRICE Il senso si ravvisa nell’indagine del simbolo. “Picacismo” perché i personaggi citati nel
documento ingeriscono oggetti non commestibili, “simbolico”, perché tali
oggetti sono in realtà simboli. Essi rimandano a ulteriori significati che
vanno al di là della loro materialità evidente. L’analisi, le qualità
sostanziali e ultra-sostanziali, la scomposizione critica dei simboli
ingeriti sono importanti per far luce sulla personalità dello scrivente dai
tratti sadico-compulsivi. La bocca è inferno che trita, dalle valenze
castranti incorporative e cannibaliche insieme. Il cannibalismo rituale del
corpo del Cristo che viene “mangiato” dai discepoli, si rovescia nella Demonolatria in una voracità che
ingloba cadaveri putrefatti e simboli infernali dalle varie forme. La vita si
trasforma in morte. Nel momento stesso in cui l’oggetto viene ingoiato
diventa “nero”, “aggressivo”, “inanimato”. Per Remigio, l’oggetto è
l’identificazione esterna del soggetto. In questa situazione l’oggetto è
sadico e il soggetto masochista. Attraverso l’introiezione, picacismo, il soggetto masochista
diventa sadico perché carica l’oggetto di istinti aggressivi, alterandolo,
occultandolo e distruggendolo. I riti magici descritti sono stati “scomposti”
nei loro principali elementi, alla ricerca di realtà universali e metafisiche
oltre l’id quod est di boeziana memoria, per stanare quell’esse, quel principio, quel
farsi che consente di capire gli ingranaggi della macchina uomo. MARIA
ANTONIETTA PINNA, nata a Sassari, è laureata in
materie letterarie. Specializzata in criminologia clinica e psicopatologia
forense, è un’esperta di libri antichi e moderni. Ha pubblicato: Dalle galee
al bagno al carcere (saggio storico, 2010), Armando Siciliano Editore; Io
vedo! (racconto tratto dal libro L’occhio clinico, pubblicato dalla rivista
siciliana “Notabilis”, nonché da vari blog letterari e siti web); Tutta colpa
del polistirolo (racconto, nell’antologia Quinto colore racconta l’Italia);
Fiori ciechi (romanzo, 2012), Annulli Editori; Mister Yod non può morire
(teatro, 2012), La Carmelina Edizioni; Lo strazio (poesie, 2013), Marco Saya
editore; L’occhio clinico (2013), Edizioni della Lanterna. |